Nel 2000 gli uomini italiani considerano ancora i lavori domestici un'attività femminile. È il sintomo più scontato delle tantissime disuguaglianze uomo-donna che sono radicate nel nostro paese. Pensando alla cronaca dei nostri giorni, la rappresentazione della donna nei media ha subito una trasformazione radicale, ma è dubbio se le ballerine seminude e le conduttrici con i tacchi a spillo offrano un'immagine più emancipata rispetto a quella delle crocerossine della prima guerra mondiale. Eppure le italiane hanno compiuto progressi straordinari nel corso dell'ultimo secolo. "Sono molte e diverse le figure femminili che si affacciano tra le pagine di questo volume, dalle contadine e le lavoranti a domicilio che faticano senza sosta alla casalinga urbana meravigliata del suo primo bagno in casa, dalle militanti cattoliche, comuniste e fasciste alle femministe di varie tendenze. Vi si trovano donne pronte a trasportare bombe per liberare il proprio paese, a commettere un omicidio per salvare l'onore della figlia, a rischiare la vita ricorrendo all'aborto clandestino o persine disposte a morire per Mussolini. Vi sono donne all'avanguardia nel campo del lavoro, dell'istruzione e della politica e numerose animatrici di iniziative sociali, tra cui chi pensa di compiere il 'lavoro di Dio' e chi attribuisce all'assistenza sociale un significato politico profondo, talvolta femminista, persino nazionalista. Vi sono nuore tiranneggiate in famiglie mezzadrili, vedove bianche, studentesse.