Dalla prefazione
Pochi altri rami del diritto hanno subito, al pari del diritto amministrativo, le conseguenze dei grandi mutamenti sociali e politici intervenuti negli ultimi due secoli: l’impatto del progresso tecnologico, dell’incremento demografico e della democrazia nell’Ottocento; l’avvento delle costituzioni di nuova generazione alla metà del Novecento; la successiva costruzione dei sistemi di sicurezza sociale. Lo scorcio del nuovo secolo è stato segnato dal terrorismo transnazionale, dalla più grave crisi economica dopo quella del 1929 e dalla più grave pandemia dopo quella del 1918. L’intreccio delle crisi e delle reazioni con cui i pubblici poteri hanno apprestato le proprie difese contro i rischi di disgregazione della società determinano ulteriori mutamenti, solo in parte prevedibili. I diritti amministrativi, sempre più accomunati dalla cooperazione e dall’integrazione tra gli Stati, determinano in misura ben più estesa e significativa che in passato i diversi modi di vivere delle persone, i loro rapporti all’interno delle varie formazioni sociali, le concrete possibilità di tutelare gli interessi dell’intera società. Questi sviluppi mettono a dura prova gli interpreti. Solo in una certa misura, essi sono comprensibili attraverso le idee e le teorie elaborate dal pensiero giuridico; a volte richiedono un aggiornamento di quelle idee e teorie; altre volte, ancora, vi è bisogno di riguardarli con una maggiore apertura verso il cambiamento, di elaborare nuove categorie analitiche. In questo senso, insieme alla consapevolezza che gli apporti delle generazioni precedenti di studiosi restano fondamentali, ogni nuova generazione è chiamata a fornire il proprio contributo, in un’opera costante e continua. In ciò, vi è la prima ragion d’essere di questo manuale. Un’altra va rinvenuta nel convincimento – condiviso dagli autori – che, proprio per via dei mutamenti rapidi e imprevisti del diritto nella nostra epoca, sovente un manuale non possa fornire la risposta, pronta all’uso, di fronte alle domande che incessantemente si pongono. Può fornire, piuttosto, gli elementi per ricercarla, grazie ai principi generali, cui si deve risalire soprattutto per i problemi nuovi e particolarmente complessi; allo spirito di apertura nei confronti di più d’una scuola di pensiero giuridico; alla consapevolezza che si può cercare di contribuire alla risoluzione di quei problemi senza chiudersi rispetto ad altre esperienze, ad altri saperi. L’intenzione – sul cui esito giudicheranno i lettori, segnatamente gli studenti – nel costruire questo manuale è stata di corrispondere a queste indicazioni, oltre a dare il senso della mutevolezza delle istituzioni giuridiche.
“Sono questi nel nostro Paese, giorni di impegno e di riflessione. Nuove idee sono richieste per rispondere a sfide inattese”, così in un recente intervento il Presidente della Repubblica, sottolineando come vi sia “un’attesa esigente: ci si interroga su come il Paese possa imboccare, in questa fase di ricostruzione, strade più moderne e insieme più rispettose delle risorse naturali, per modelli di vita che vedano le persone, al centro degli sforzi di crescita della nostra società e di quella che disegneremo”. Consapevoli di questa esigenza di nuove idee per sfide inattese, anche con queste pagine si intende raccogliere l’invito a contribuire nell’indicare nuove strade e rinnovate prospettive di sviluppo. Gli Autori sono grati a Tommaso Bonetti, Maurizia De Bellis, Giovanni Mulazzani, Leonardo Parona e Giuseppe Primerano che si sono assunti l’onere di una prima lettura del lavoro, anche al fine di consentire i richiami e i rinvii fra i diversi capitoli.