Una riflessione pedagogica sulla formazione nelle professioni del lavoro sociale, sanitario ed educativo che valorizza i vissuti personali, le emozioni e i sentimenti. Un contributo non solo teorico, ma ricco di implicazioni per la formazione degli operatori.
Questo volume inaugura la collana "Vita emotiva e formazione" fornendo lo sfondo di riferimento generale per una formazione nel lavoro sociale, educativo e sanitario che valorizzi i vissuti, le emozioni e i sentimenti. Riconoscerli ed esprimerli come risorsa nelle relazioni (anziché ritenerli ostacolo alla professionalità) distaccata e impassibile, favorisce una crescente umanizzazione dei servizi.
L'orientamento fenomenologico-esistenziale costituisce l'ispirazione comune ai saggi di Vanna Iori, Daniele Bruzzone, Elisabetta Musi, Chiara Sità, Alessandra Augelli contenuti nel volume. Questo orizzonte epistemologico e metodologico offre strumenti per esplorare i temi della vita emotiva, nominarli, dare loro voce e tradurli nelle pratiche, negli atteggiamenti e nei gesti della cura.
Gli aspetti teoretici di "formazione filosofica" si intrecciano con quelli esperienziali, attraversando i temi del sapere dei sentimenti tra scienza e vissuti, tra tecnica ed esistenza, in un progetto inteso a coltivare la competenza emotiva nelle professioni di cura, a legittimare l'affettività nelle organizzazioni, a cogliere la varietà delle sfumature affettive presenti nelle situazioni in cui le fragilità dell'esistenza cercano risposte di senso.
La via fenomenologica dà senso all'esperienza professionale, sottraendola alla routine e all'impersonalità dei ruoli. L'intelligenza del cuore può contrastare il "burn-out quotidiano", rafforzando un nuovo sguardo per assumere consapevolezza e responsabilità dei sentimenti propri e altrui. Imparando a prendersi cura di sé, gli operatori possono infatti più efficacemente prendersi cura degli altri.