In tutti i settori del Diritto gli indirizzi giurisprudenziali sono in costante e continua evoluzione. La legge scritta, infatti, non contiene regole chiare e precise. Le Corti giudiziarie sono chiamate così ad interpretarle, ricostruendone il significato, il perimetro applicativo, le interrelazioni sistematiche. In quest'operazione di interpretazione il giudice prende spesso le sue decisioni non in maniera meccanica, ma disponendo di estesi spazi di discrezionalità, pure essendo vincolato all'applicazione dei canoni dell'ermeneutica giuridica, da quello letterale, a quelli di tipo storico e sistematico, a quelli dell'interpretazione costituzionalmente e convenzionalmente orientata. Il diritto vivente assume così un ruolo chiave nella formazione dei giuristi e nella preparazione che i giovani laureati in giurisprudenza devono costruire per le decisive prove di esame e di concorso, prime tra tutte quelle di Avvocato e Magistrato.