In questo saggio, che incrocia esemplarmente storia, geopolitica ed economia, Thomas W. Zeiler ricostruisce la genesi e l'evoluzione dell'interdipendenza economica globale sottolineando il decisivo ruolo svolto dagli Stati Uniti nel promuovere un sistema commerciale, di investimenti e transazioni aperto e interconnesso (il «regime americano della open door»), che si sarebbe rivelato la vera e propria anticamera della globalizzazione economica contemporanea. Si trattò di una politica variamente intrecciata alla strategia americana dell'epoca della guerra fredda, finalizzata a consolidare la potenza economica degli alleati occidentali di contro alle nazioni del blocco sovietico, anche se talvolta i due obiettivi - economico e geopolitico -si dimostrarono tutt'altro che compatibili. Infatti, mentre la guerra fredda favoriva la divisione del globo in blocchi, le forze economiche mondiali dopo il 1945 stavano convulsamente premendo in direzione opposta. Se la liberalizzazione delle pratiche commerciali portò al rilancio economico e politico di grandi potenze devastate dal secondo conflitto mondiale, altri paesi emergevano prepotentemente in virtù di essa, imponendosi ormai come agguerriti concorrenti dell'invincibile gigante americano.