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Autore: Janet G. Travell ,David G. Simons
Editore: Libraio Ghedini Editore
Data di Pubblicazione: 1996
ISBN: 9788877802668
Pagine: 520
M.D., FRCPC, FACA, FACR, (Australia), FSBM, FABMR, Professor Emeritus, McMaster University Hamilton, Ontario. Canada Sono palesi le grandi qualità scientifiche dimostrate dai dottori Travell e Simons nella stesura della loro opera Dolore Muscolare, Punti Trigger; opera che farà epoca, visto il successo riscontrato con il primo volume e di cui pubblichiamo ora il secondo volume. Molti lettori penseranno che, dopo aver pubblicato il primo volume in modo così esaustivo, gli Autori non sarebbero stati in grado di produrre un seguito altrettanto adeguato.
Costoro saranno felici quanto me, ero impaziente ed ottimista: i pessimisti avevano assolutamente torto. Penso, infatti, che questo volume sia ancora meglio del precedente in quanto riflette un’immensa carica d’energia stimolata dalle ulteriori esperienze, dalle interazioni e dalle riflessioni. A mio parere, quindi, il secondo volume si è rivelato essere molto di più di quanto ci si sarebbe potuto aspettare; esso sarebbe dovuto essere una descrizione di approcci pratici nel trattare la parte inferiore del corpo.
Il primo volume, infatti, si occupava della parte superiore del corpo, ma esponeva anche gli importanti principi del dolore muscolare e le tecniche che, allora, erano la base pratica per la terapia. Questo nuovo volume si distingue dal primo perché va oltre, ed in modo considerevole, questi confini, per discutere di nuovi principi scientifici che emergono da una ampia ed approfondita esperienza e sulla grande importanza che riveste il dolore muscolare in confronto a tutti i disordini muscolo-scheletrici.
In nessun libro, nemmeno nel primo volume, è stato mai affrontato questo tema ed è improbabile che qualche altro Autore potesse fare meglio.
I punti Trigger miofasciali ed il loro significato nell’ambito del dolore non sono più l’argomento piuttosto controverso quale era prima della pubblicazione del primo volume, e così anche per quanto riguarda le metodologie ed il loro trattamento come insegnato dai Dottori Travell e Simons. Queste si sono ormai affermate ed incontrano un sempre maggior consenso nei medici che fino ad ora sono stati scettici. Questo volume va oltre e apre nuovi orizzonti a clinici sensibili alle innumerevoli correlazioni fra le sindromi dolorose miofasciali e le disfunzioni articolari (somatiche) da una parte e la fibromialgia (fibrosite) dall’altra. Mi congratulo per il modo efficace con cui questi risultati vengono presentati, valutati e integrati. Quando ho saputo per la prima volta che lo spray di fluorimetano aveva un effetto deleterio sullo strato di ozono, sono rimasto costernato e scoraggiato perché due amici miei e molti pazienti avrebbero dovuto rinunciare ai trattamenti mediante allungamento e spray.
è così confortante e interessante vedere questi innovatori riconoscere appieno i rischi per l’ambiente e agire con fermezza. anziché trovare scuse e persistere nell’uso di fluorocarburi, hanno trovato tecniche alternative adeguate e cercano attivamente dei sostituti adeguati. Il mio istinto mi dice che ci riusciranno. Nel frattempo, è importante che i refrigeranti chimici siano soltanto il mezzo per un fine che si potrà raggiungere seguendo le lezioni proposte nel secondo volume. Vi sono un’infinità di tesori di gran valore clinico, in tutto il libro. Alcuni vengono esposti con audacia, per esempio, rilassamento post-isometrico e avvertenze per i pazienti con ipermobilità, altri sono liberalmente presenti in tutto il testo e potrebbero sfuggire al lettore inesperto.
Chi sfoglia il libro di sfuggita resterà profondamente colpito dalla qualità delle illustrazioni.
Prevedo che tali persone diverranno ben presto attenti, nonché assidui lettori. Le figure non sono la sola realizzazione di un bravo Artista, ma di ciò che gli Autori vogliono, si tratta esattamente di ciò che gli Autori chiedono, integrato con cura al testo grazie ad una stretta intesa fra Autori ed Artista: raramente ho incontrato una così proficua intesa.
I capitoli sui singoli muscoli sotto la vita dovevano, ovviamente, essere il tema del secondo volume. Da soli potevano fare del libro un sostanziale aiuto per i clinici, ma, una volta ancora, vanno ben oltre il come fare per, auspicato dal dicitura manuale.
Prendono in esame i mezzi per affrontare il dolore dei singoli muscoli e quello irradiato in un modo che non avevo mai visto. La morfologia, la funzione ed il buon senso dei metodi vengono riuniti con grande stile e chiarezza.
In breve, sono molto onorato e felice per aver avuto l’opportunità di scrivere questa presentazione. Si tratta di un’opera che ha raggiunto un altissimo valore per tutti gli Autori e Ricercatori cultori di questa patologia. é il libro che se oggi è il testo più attuale, negli anni a venire sarà sempre più un classico .
Prefazione
Prefazione degli autori
Nel secondo volume della Guida ai Punti Trigger sono trattati i muscoli della parte inferiore del corpo, a completamento del primo volume in cui erano esaminati i muscoli della parte superiore del corpo. Questo volume segue lo stesso schema e la stessa minuziosa attenzione ai dettagli del primo volume. La stretta collaborazione fra i coautori ha permesso ad ognuno di dare il proprio contributo scientifico e culturale. La stesura di questo volume è stata stimolata dall’ampia accoglienza ricevuta dal primo, che ha superato le 50.000 copie vendute.
Tale successo è dovuto in parte al fatto che i medici che hanno imparato a servirsene, hanno potuto migliorare lo stato di salute dei loro pazienti ed in parte perché hanno potuto approfondire le loro conoscenze, grazie anche all’aiuto fornito dalle diapositive che riproducono le illustrazioni e fornite, a condizioni ragionevoli, dall’illustratrice Barbara D. Cummings per i corsi di formazione.
Il primo volume è stato pubblicato in Inglese, Russo ed Italiano ed è in fase di preparazione la versione Tedesca, Francese e Giapponese. I pazienti con dolori miofasciali potranno ora trarre grandi benefici dato che le sindromi dolorose miofasciali hanno avuto il giusto riconoscimento e fanno ora parte del programma di insegnamento delle scuole di medicina e di terapia fisica. Il lettore potrà notare alcune differenze nei due volumi. In questo volume sono presenti numerosi riferimenti ai relativi manuali di medicina, diagnosi e terapia. I paragrafi concernenti la terapia, descrivono tecniche di trattamento alternative che non richiedono spray vapo-refrigeranti; tecniche sostitutive utili fino a quando non sarà disponibile uno spray refrigerante sicuro per l’ambiente. Queste tecniche terapeutiche alternative sono descritte nel capitolo 2.
I paragrafi con il fondino colorato servono ad indicare che quanto è scritto non sempre è fondamentale per la cura dei sintomi del paziente; in queste parti, però sono descritti i particolari ed i riferimenti su cui si basano le osservazioni generali. Le informazioni scientifiche alla fine di ogni paragrafo di anatomia, sono utili soprattutto agli insegnanti e agli studenti in fase avanzata di studio. In questo secondo volume sono compresi aspetti e revisioni di argomenti particolari che non si trovano da nessun altra parte.
Il capitolo sul muscolo quadrato dei lombi comprende una revisione approfondita delle cause della scoliosi funzionale e della sua diagnosi clinica. In tale revisione viene discussa l’importanza della differenza di lunghezza dell’arto inferiore (spesso chiamata gamba corta) ed esamina in dettaglio le tecniche radiografiche che permettono una corretta misurazione.
Il capitolo 6, Muscoli del pavimento pelvico fornisce una descrizione senza precedenti di come esaminare i muscoli intrapelvici con punti Trigger. La guida topografica pratica con tre sfumature del colore (Fig. 8.5) può essere uno strumento estremamente utile nella ricerca e palpazione dei punti Trigger dei tre muscoli glutei e del muscolo piriforme. Nel capitolo sul muscolo piriforme, capitolo 10, è discussa una possibile nuova spiegazione sull’origine muscolare del dolore sciatico, gluteo e perineale. Nel capitolo sugli adduttori (capitolo 15) viene presa in esame la complessità del muscolo grande adduttore, muscolo la cui importanza viene spesso trascurata.
La diagnosi di Piede di Morton, l’esame e le proposte terapeutiche sono descritte nel capitolo 20, capitolo sui muscoli peronei.
Nel capitolo 21 si discute a fondo il problema dei crampi notturni al polpaccio e della loro stretta correlazione con i punti Trigger del muscolo gastrocnemio.
Nel capitolo 22, sui muscoli solei e plantari, sono descritte le ricerche effettuate sulla sindrome della loggia tibiale anteriore in relazione ai punti Trigger.
L’argomento sull’indolenzimento del muscolo dopo l’esercizio fisico è trattato in appendice. Tale studio dimostra che il fenomeno è oggi conosciuto abbastanza bene. è comunque certo che tale stato patologico è strettamente correlato ai punti Trigger.
Il penultimo capitolo, il ventottesimo, Gestione delle sindromi dolorose miofasciali croniche, riguarda la cura di pazienti colpiti da più sindromi miofasciali e che non sono migliorati con le terapie che invece sono state efficaci nelle sindromi miofasciali di un singolo muscolo. Questo capitolo fà distinzione fra sindrome dolorosa cronica e fibromialgia.
Gli specialisti che affrontano per la prima volta tale argomento si chiedono spesso: cosa occorrerà per diventare esperti?
La risposta si può dividere in tre punti:
a) sviluppare una valutazione sulla localizzazione e le caratteristiche del dolore in esame;
b) familiarizzare veramente con l’anatomia muscolare;
c) imparare a palpare con precisione i fasci per poter localizzare i Punti Trigger ed ottenere una risposta in rapida contrazione locale.
Per avere successo nel primo punto, bisogna ascoltare e credere al paziente. Per il secondo, bisogna sempre tenere la guida di diagnosi e terapia dei Punti Trigger in ambulatorio, ciò ci permetterà di poter illustrare al paziente quale sia il muscolo che è causa dei suoi dolori (contemporaneamente il medico potrà ripassare l’anatomia). Il terzo richiede un abilità motoria che dovrà essere appresa come ogni altra, attraverso la pratica.
Negli otto anni di preparazione di questo libro, i contributi delle singole persone sono stati numerosi e molte volte indispensabili.
Questo pesante compito è stato reso possibile dall’entusiasmo espresso dai medici in relazione al primo volume, dal beneficio tratto dai loro pazienti e dall’insistenza di molti sulla necessità di un secondo volume.
In tutto questo periodo, cinque persone hanno formato l’équipè di base: gli Autori, l’artista Barbara D. Cummings, che con la sua bravura, la sua costanza e la ricchezza delle sue doti si è dedicata a tutte le illustrazioni, la moglie del secondo autore, Lois Statham Simons, fisioterapista, che con le sue osservazioni intelligenti ha aiutato alla stesura del manoscritto e che, con la meticolosa redazione di ogni capitolo, ha permesso il perfezionamento assicurando la correttezza logica; la segretaria del secondo autore, Barbara Zastrow che ha dattiloscritto e trattato i testi delle sette bozze (o più di ogni capitolo) senza mai perdere il suo senso dell’umorismo.
Michael D. Reynolds, reumatologo, merita un riconoscimento senza riserva per la cura meticolosa e la chiarezza con cui ha revisionato ogni capitolo. è un maestro della precisione grammaticale, dell’espressione concisa e nel chiarire osservazioni poco coerenti.Nessun pleonasmo di questo volume è sfuggito alle sue revisioni..
Dobbiamo essere più che riconoscenti a Robert Gerwin, neurologo, che ha arricchito la maggior parte dei capitoli con acute osservazioni sulle correlazioni tra neurologia, fenomeni dolorosi muscolari e Punti Trigger.
Mary Maloney, fisioterapista, ha arricchito numerosi capitoli con le sue osservazioni basate su anni di esperienza di pratica terapeutica uniti ad una profonda conoscenza dei Punti Trigger miofasciali.
Dannie Smith, fisioterapista, e Ann Anderson, fisioterapista, hanno collaborato con correzioni e suggerimenti mirati in parecchi capitoli.
Il Dottor Jay Goldstein, ha revisionato con spirito critico il capitolo 6 sui muscoli del pavimento pelvico, basandosi sulla sua lunga esperienza su pazienti con dolori conseguenti a sofferenza dei muscoli intrapelvici con Punti Trigger. Gli autori sono riconoscenti a A.J. Nielsen, fisioterapista, per la sua entusiasta assistenza e partecipazione attiva per le fotografie che hanno ispirato molti dei disegni e per l’accesso al laboratorio di anatomia e terapia fisica. Le discussioni più che costruttive con il prof. dr. Karel Lewit, cecoslovacco, hanno aiutato il secondo autore a studiare e comprendere le correlazioni fra disfunzioni articolari e Punti Trigger miofasciali.
Herbert Kent, Direttore del Dipartimento di Medicina Riabilitativa presso il Veterans Medical Center di Long Beach, California, ed i Professori Jerome Tobis e Jen Yu, entrambi direttori del Dipartimento di Medicina Fisica e di Riabilitazione all’Università di Irvine (California) , sono stati di estremo aiuto e siamo loro profondamente riconoscenti.
Il Dottor Earle Davis, ci ha aiutato con le sue conoscenze sugli studi su cadaveri eseguiti presso la stessa Università ed ha sostenuto utilissime discussioni. L’amico e collega del secondo autore, Dottor Chang-Zern (John) Hong, ha fornito l’opportunità di condurre discussioni fruttuose sui problemi dei dolori miofasciali basate sulla sua eccezionale competenza clinica e la sua esperienza di ricercatore. I bibliotecari che hanno fornito al secondo autore tutta la bibliografia necessaria per questo testo, e sono stati di inestimabile aiuto. Tra essi voglio ricordare Karen Vogel e Ute M. Schultz, nei primi anni e, più avanti, Susan Russell, direttrice della Biblioteca del Centro Medico dell’Università della California ad Irvine, Marge Liton; Linda Lau Murphy che ha permesso l’uso del Melvyl Medline sul computer a casa del secondo autore; i bibliotecari addetti agli scambi fra le biblioteche: Chris Ashen, Jody Hammond Oppelt e Linda Weinberger che ci hanno permesso di avere a disposizione ottimi i testi.
La bibliografia sulla sindrome del piriforme raccolta dal Dottor LeRoy P. W. Froetscher, quando era interno è stata di grande aiuto alla preparazione del relativo capitolo 10.
John Butler, il nostro redattore presso l’editore Williams & Wilkins, ha meritato la nostra profonda gratitudine per il suo continuo appoggio, la sua pazienza e la sua comprensione.
Infine non dobbiamo dimenticare di ringraziare gli studenti di medicina e gli interni che hanno eseguito ricerche, ed anche i nostri risoluti e scettici critici che continuano a porci domande difficili e stimolanti.
David G. Simons, M.D.
Janet G. Travell, M.D.
Prefazione all’edizione italiana
Tutti noi ricordiamo l’enorme interesse che ha rappresentato ne1 1986 la pubblicazione in Italia del primo volume sul dolore muscolare di Travell e Simons e siamo loro riconoscenti per averci, allora, aperto un orizzonte scientifico ricco di soddisfazioni nel suo aspetto applicativo. L’originalità del contenuto esposto con uno stile pragmatico, così lontano dalle pubblicazioni italiane, mai a scapito del rigore scientifico, della parte teorica estremamente precisa, ne hanno fatto un testo che ci ha guidati quotidianamente nella pratica clinica, che ci ha resi comprensibili molti dei sintomi, a dire il vero talora apparentemente bizzarri, riferiti dai pazienti che curiamo in ambulatorio.
Questa è la traduzione del secondo volume, a dimostrazione che gli Autori non avevano esaurito il loro entusiasmo di ricercatori e hanno proseguito arricchendo ulteriormente la loro opera. Essa è indirizzata a quanti si occupano della terapia delle patologie dell’apparato muscolo-scheletrico i quali, se non hanno avuto modo di avvalersi del primo volume, troveranno in essa uno strumento indispensabile di consultazione potendo far frutto dell’enorme esperienza degli Autori e dei loro insegnamenti per decifrare la ricca semeiotica che emerge dall’attento ascolto ed esame dei pazienti nell’attività ambulatoriale.
Questo secondo volume, associato al precedente, colma un vuoto sostanziale di ricerca e di dibattito sulle patologie dei tessuti molli purtroppo da sempre esistente in Italia: sono veramente pochi i lavori a proposito pubblicati e completamente assenti le trattazioni globali su questa patologia talora sottostimata e non ritenuta degna di riflessioni sistematiche, nonostante siano numerosi i Colleghi che abitualmente applicano e magari sviluppano le nozioni di Travell e Simons. Questa ulteriore possibilità di approfondimento professionale, fornita dall’aggiomamento dell’opera di Travell e Simons, può essere di stimolo alla continuazione dell’opera di ricerca scientifica in questo campo ed ad un proseguimento sul piano applicativo con il medesimo rigore teorico e precisione compilativa dell’esperienza clinica di tutti coloro che hanno l’entusiasmante e faticoso compito di curare il dolore muscolo-scheletrico.
dr. Franco Combi
Primario Unità Operativa di Medicina Fisica e Riabilitazione Azienda USSL 31 - Ospedale E. Bassini di Cinisello Balsamo (Mi) e Ospedale Civile di Sesto San Giovanni (Mi)